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LE ORIGINI

Ve lo ricordate? Correva l'anno '56, Kruscev sbatteva la scarpa sui banchi dell'ONU, Fidel si preparava a conquistare Cuba ed un giovane ragazzo di Memphis si divertiva ad ancheggiare con il bacino sulle note di uno scatenato rock'n'roll.

E, sempre in quel fantastico '56, due giovani fratelli piacentini si guardavano negli occhi e prendevano una decisione che avrebbe riecheggiato per molti anni a venire: avrebbero lasciato quella dannata osteria dove si serviva vino scadente a dei poveri vecchi senza futuro ed avrebbero iniziato una nuova vita. Quei due si chiamavano Franco e Giorgio Pattarini e sarebbero venuti a Mantova ad acquistare una ruspa scalcagnata, impegnandosi in cambio a firmare una montagna di cambiali. Nacque così, in un'assolata giornata di primavera, la Pattarini F.lli Movimento Terra, madre di tutte le aziende che ora popolano il "Gruppo" Pattarini.

Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e più il tempo passava e più le ruspe aumentavano e le cambiali diminuivano. Attorno ai primi anni '70, mentre i Led Zeppelin arrivavano in cima alle classifiche di tutto il mondo e i Black Sabbath inventavano l'Heavy Metal, la ditta Pattarini era abbastanza forte per iniziare una nuova, entusiasmante avventura. Nel 1974, venne infatti acquisito un impianto per la lavorazione della ghiaia e la Pattarini iniziò il suo cammino fra le cave, un settore che all'epoca sembrava monopolio irraggiungibile di pochi eletti, tutti residenti sul monte Olimpo. La leggenda vuole che il contratto di acquisto dell'impianto venne firmato in una notte di tregenda. A lume di candela, i contraenti divennero improvvisamente titubanti, ma un potente tuono sbloccò gli animi. Pare che qualcuno, udendo il rombo imperioso della natura, abbia sussurrato: "Dio lo vuole!" [L'Armata Brancaleone di M. Monicelli] e tutti si siano così decisi a firmare.

Nel frattempo, i Pattarini erano diventati tre. Ai due fratelli si era infatti aggiunto Giuseppe, figlio di Giorgio, che avrebbe radicalmente cambiato le sorti dell'azienda. Il più giovane dei Pattarini, infatti, si rese presto conto che il vero business non era più nel movimento terra ma nell'escavazione e nella commercializzazione dei materiali ghiaiosi. Ed anche a questo proposito circola una leggenda. Pare che in quel tempo Giuseppe Pattarini avesse infatti l'abitudine di passeggiare cogitabondo per la cava, la mattina prestissimo. Ebbene, un anziano dipendente ricorda di averlo distintamente udito mormorare, in uno di questi frangenti: "mi piace l'odore della sabbia la mattina. Odora di…di vittoria!" [Apocalypse Now di F. F. Coppola]. Fu dunque su questa strada che si indirizzarono tutte le forze dei soci e del personale della Pattarini Srl. E i risultati non tardarono ad arrivare: i fatturati lievitarono, i dipendenti aumentarono, i camion si moltiplicarono e ben presto Pattarini divenne un nome da rispettare anche in questo settore. Ma la sete di sfide e di vittorie non era ancora placata. E così, nel 1980, mentre il mondo si avvicinava con impazienza al nuovo millennio, un attore di telefilm western diveniva il presidente degli Stati Uniti e la disco music ormai inquinava i nostri padiglioni auricolari, si decise l'entrata nel mondo del calcestruzzo: venne fondata la Nova Beton Srl. Anche su questo trionfale ingresso circola un aneddoto. Pare infatti che uno dei dipendenti della Pattarini Srl, appena seppe che il gruppo si stava espandendo nel mondo del calcestruzzo, abbia sentenziato, citando peraltro San Tommaso d'Aquino e dunque mostrando anche una certa cultura di storia medievale e patristica: "ma che c'entra adesso l'allevamento degli struzzi con la ghiaia?".

Nemmeno il tempo di godere dei frutti di tanto lavoro che, sette anni dopo la nascita della divisione Calcestruzzi, grazie anche all'entusiasmo di un altro dei personaggi chiave del "Gruppo", Enrico Gadioli, venne fondata la divisione prodotti e materiali speciali, oggi nota ai più con il nome di Azichem Srl. Come non ricordare, a tal proposito, la frase più celebre che Gadioli pronunciava dinnanzi ai potenziali clienti nei primi anni di vita di Azichem: "Noi non abbiamo LA soluzione… Noi abbiamo infinite soluzioni!".

Ma molti altri sono gli aneddoti e gli eventi epocali che seguirono e che si potrebbero raccontare. Negli anni successivi, infatti, nacquero, Sefim, Scm e decine di altre società che adesso sarebbe persino impossibile elencare. Come avrebbe detto Gianni Minà, insomma, il resto è storia.